La Sila, vini e birre d’alta quota.

di Rossana Battaglia

La giornata formativa organizzata dall’ITS Fondazione Iridea Academy è stata un viaggio affascinante tra tradizione, innovazione e prodotti di eccellenza dell’altopiano silano.

Il gruppo, insieme a Giorgio Durante, coordinatore delle attività didattiche dell’Academy  e alla guida esperta di Noemi Guzzo, ha avuto l’opportunità di esplorare, il vigneto più alto d’Europa, a Cava di Melis, nella Sila Greca: un angolo di paradiso nel comune di Longobucco, a circa 1300 metri sul livello del mare, che ospita una varietà di vitigni che, grazie alla posizione elevata e alle condizioni climatiche particolari, conferiscono ai vini caratteristiche uniche.

La padrona di casa, Immacolata Pedace, una silana dinamica e grintosa, ha fatto comprendere a noi partecipanti le difficoltà e le opportunità di coltivare uve ad altitudini così elevate.

Il vigneto di Cava di Melis rappresenta un esempio straordinario di “vigneto eroico”, un termine che descrive quelle pratiche agricole che si svolgono in condizioni particolarmente difficili e impegnative. Potremmo definirlo un vero e proprio laboratorio naturale, dove la viticoltura sfida le leggi della natura, ma al contempo ne trae grande beneficio.

La posizione elevata del vigneto comporta una notevole escursione termica tra il giorno e la notte. Questo fenomeno, che in molte altre zone vitivinicole del mondo sarebbe considerato un ostacolo, in realtà favorisce lo sviluppo di aromi e sapori particolari nelle uve, che acquisiscono un profilo organolettico unico. Le escursioni termiche aiutano anche a mantenere una buona acidità nelle uve, fondamentale per la freschezza e la longevità del vino.

Tuttavia, le difficoltà non sono solo climatiche: la gestione di un vigneto a queste altitudini è impegnativa anche dal punto di vista pratico. La pendenza dei terreni, spesso ripidi e difficilmente raggiungibili, rende le operazioni di potatura, raccolta e manutenzione particolarmente gravose. Inoltre, il rischio di gelate tardive in primavera e di neve in inverno, come ci ha raccontato Immacolata, è sempre presente, rendendo ancora più arduo il suo lavoro e, insieme agli altri viticoltori, deve essere pronta ad affrontare le sfide imposte dal territorio.
E ci guardiamo attorno: nella cornice di un paesaggio montano incontaminato, per tutti e’ evidente che il vigneto è un esempio di come la viticoltura possa integrarsi armoniosamente con l’ambiente circostante.

La visita è continuata in cantina per la degustazione: i vini prodotti a Cava di Melis sono caratterizzati da una grande finezza, con note minerali che rimandano al territorio montano. Ogni bottiglia – il bianco, i due rosati e il rosso e adesso anche le bollicine – racconta la storia di un luogo che sfida le difficoltà della natura per produrre un prodotto che è frutto della passione e della perseveranza dei viticoltori.

Rifletto anche su come questo vigneto possa essere un’importante risorsa per il territorio in termini di promozione turistica e culturale.
La sua esistenza dimostra come la tradizione vitivinicola possa integrarsi perfettamente con l’ambiente montano della Sila, creando un’attrazione per visitatori e appassionati di enoturismo. Le visite al vigneto, accompagnate da degustazioni, permettono di scoprire un angolo di Calabria che, pur essendo lontano dai circuiti turistici più noti, nasconde un’incredibile ricchezza di storia e sapori autentici.

Da Cava di Melis a Lorica presso un’altra risorsa ed eccellenza del nostro territorio: il brilloparlantebrewing di Lorica, un birrificio di montagna artigianale che ha conquistato il cuore degli appassionati di birra con le sue creazioni di qualità.
Siamo al Brillo Parlante e i partecipanti sono stati accolti dal mastro birraio, Antonio Morrone, un esperto del settore che ha illustrato il processo di produzione della birra, dalla selezione degli ingredienti alla fermentazione, fino poi al confezionamento e al racconto delle etichette.
È stato un momento di grande interesse per tutti, che ha permesso di scoprire le tecniche di birrificazione artigianale e la passione che sta alla base di ogni bottiglia prodotta.

La visita al birrificio si è conclusa con una piacevole degustazione delle birre prodotte, durante la quale ogni partecipante ha avuto l’opportunità di assaporare diverse tipologie di birra, accompagnate da una spiegazione dettagliata delle caratteristiche di ciascuna, le peculiarità dei vari stili, sottolineando come il terroir e l’acqua della Sila contribuisca al profilo aromatico unico di queste birre artigianali.

Questa giornata, ricca di esperienze formative e sensoriali, ha permesso di approfondire le realtà produttive locali, apprezzando l’importanza della qualità, della tradizione e dell’innovazione nella creazione di prodotti d’eccellenza.

Il programma organizzato da ITS Fondazione Iridea Academy si è rivelato non solo educativo, ma anche un’occasione per rafforzare il legame tra cultura enogastronomica e sviluppo sostenibile, temi fondamentali per il futuro del settore agroalimentare.