di Marilia Argentino
Il periodo è quello giusto, se non fosse che il clima è ancora estivo e le persone circolano in maniche di camicia, in montagna. Anche la città di Acri per volontà dell’attuale amministrazione comunale si cimenta nell’organizzare un evento enogastronomico legato alle produzioni autunnali, non si tratta della solita sagra ma vuole essere qualcosa di più. L’evento condiviso dal Sindaco Pino Capalbo si candida ad essere un avvenimento a cadenza annuale. Ambiente, enogastronomia, agricoltura e turismo sono queste le parole declinate dalla consigliera comunale di maggioranza Marisa Cofone espressione di Articolo Uno, insieme all’assessora all’attività di riconoscimento, tutela e promozione del diritto al cibo e agricoltura, Graziella Arena, ma dalla declinazione, alla realizzazione dell’evento c’è un bel tratto di strada da percorrere. Di questo sono coscienti tutti i componenti della Giunta comunale: ” avevamo necessità rapidamente di avviare un processo, di dare un segnale per un progetto che dovrà essere replicato di anno in anno, abbiamo lavorato con tempi molto ristretti, ma siamo quì in piazza con tanta gente che ha apprezzato l’iniziativa. Inutile dire che ci sono ampi margini di miglioramento, partendo dal coinvolgimento delle scuole, anche per far conoscere le produzioni tradizionali del territorio alle nuove generazioni, interessando anche associazioni del territorio e non, ma anche professionisti operanti nell’ambito della promozione territoriale e della comunicazione, è stata significativa in tal senso, la visita del Presidente dell’Accademia delle Tradizioni enogastronomiche di Calabria Giorgio Durante, Vicepresidente della Fondazione Iridea che ha avviato un Istituto tecnico superiore (ITS) Iridea, Nuove tecnologie per il Made in Italy che forma la figura di Tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali, che apprezzando quanto fin qui realizzato, ha assunto l’impegno di sostenere l’iniziativa a partire dal prossimo anno”. Questa è la linea programmatica dell’amministrazione. Sapori d’Autunno in un territorio interno e di montagna significa: funghi, salumi, formaggi, castagne, erbe officinali, miele e tanto altro, eccellenze enogastronomiche che coniugate da altri marcatori e da attività esperienziali specifiche con la fattiva partecipazione delle aziende, magari coinvolte tutte insieme in un progetto di valorizzazione del territorio, possono avviare un vero processo virtuoso di sviluppo locale. Appuntamento all’autunno 2023.