Il bisogno di narrare la Calabria migliore.

Nel panorama informativo nazionale, si fa fatica a far emergere buone pratiche e buone notizie che vengono dal Sud, troppo spesso in prima pagina solo ed esclusivamente per notizie negative. Da questa premessa nasce la volontà di segnalare, non solo una buona notizia, ma un esempio di civiltà e di attenzione a fasce deboli della popolazione che con piacere vi raccontiamo e che viene in prevalenza dalla Calabria.

Forse in pochi conoscono il CREA, (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), un ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare, vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Nell’ambito delle sue attività ha, negli anni, attivato diversi centri di ricerca tra i quali, punto di riferimento per l’olivicultura calabrese, oltre che per la frutticultura e l’agrumicultura, figura l’OFA di Rende (Cs) che collabora con Aziende e realtà del territorio calabrese a forte vocazione olivicola e agrumicola. Ebbene da un’intuizione dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti(UICI) della Calabria e del Crea di Rende, grazie alla collaborazione di due aziende informatiche la SISSpre e la Binario GP, che si occupano di informatica applicata all’agroalimentare, è nato il progetto di “Etichetta narrante” che, grazie all’utilizzo di uno smartphone e alla presenza di un Qr code in etichetta, permette anche agli ipovedenti di ascoltare la narrazione dell’etichetta per chi non è in grado di leggerla. Con affianco alcune lungimiranti aziende calabresi di produzione di olio extravergine di oliva, con in testa l’azienda agricola Oli Tucci di Marcellinara, il progetto permetterà così al singolo ipovedente di apprendere il contenuto dell’etichetta, attraverso appunto il racconto e la narrazione.

Andrea Vulpitta