E’ ormai un fatto che gli spazi democratici diminuiscono e le disuguaglianze aumentano, soprattutto in Calabria, dove, nonostante grandi capacità e potenzialità, le logiche affaristiche di una politica vecchia e di sistema hanno sempre più impoverito la nostra terra, isolandola dal contesto nazionale ed europeo.
Dinanzi alla barbarie quotidiana che oramai caratterizza la nostra terra, non possiamo restare in silenzio. Riteniamo che sia un dovere della Sinistra aprire una riflessione pubblica per la costruzione di un percorso comune capace di dare risposte alla domanda diffusa di politiche.
Partiti, movimenti, associazioni, comitati, singoli amministratori locali, esperienze diffuse e popolari, tutte eredi di un’idea comune di progresso e di emancipazione sociale, devono trovare un terreno comune, andando oltre divisioni e appartenenze rigide, spesso incomprensibili all’opinione pubblica e che rischiano di fare estinguere tutte le sacrosante rivendicazioni che cerchiamo di portare avanti.
Questo sarebbe il primo passo di un percorso capace di ridare forza e credibilità alle azioni e all’impegno di tutti quelli che, a prescindere da ogni tornaconto personale, continuano a offrire il proprio impegno nelle lotte che attraversano i nostri territori e le nostre città.
Non si tratta di partire da zero, ma di dare corpo, con maggior convinzione, a tutte le realtà di resistenza, opposizione e proposta sociale già operanti, favorendo i legami politici e sociali esistenti o in via di formazione.
Nel rispetto della scelta di tutti i compagni e gli amici che preferiscono dedicarsi all’impegno nel sociale, riteniamo che ci sono molti, troppi, calabresi che ,a ragione,non si sentono rappresentati dai soliti gruppi di potere che si contendono periodicamente il governo della Calabria.
Ecco perché non vogliamo tirarci fuori dalla prossima competizione elettorale regionale. Vogliamo anzi che il dibattito su schieramenti, nomi e liste si liberi quanto più è possibile dalle scelte e dai tempi dettati dai gruppi di potere nazionali e regionali, ovvero da mere rappresentanze costruite solo su base formale e clientelare. Vogliamo che ai calabresi sia restituita l’autonomia e la capacità di agire e scegliere il proprio futuro e quello della propria regione.
Ecco perché la scelta dei programmi e dei nomi di chi si candiderà a rappresentare i calabresi dovrà passare attraverso una radicale discontinuità nei volti e nelle storie di chi chiederà il consenso delle cittadine e dei cittadini per governare la Regione. E affinché il nostro impegno non si riduca a vuote petizioni di principio, affinché le nostre idee possano davvero contare nel dibattito politico, è necessario elaborare e praticare forme di coordinamento, articolazione, collaborazione tra tutti quei partiti, associazioni, sindacati, movimenti, ma anche semplici gruppi di lavoratrici e lavoratori, precarie e precari, studentesse e studenti, costantemente attivi e propositivi nelle lotte sul territorio.
La costituzione di una Coalizione civica, sociale e popolare che sottragga il confronto politico al personalismo dei soliti noti, e aspiranti tali, dovranno partire dalle esperienze sulle questioni che davvero pesano sul destino di tutti i calabresi.
Noi vogliamo impegnarci onestamente, con umiltà, ma senza lasciare il campo agli imbonitori settentrionali razzisti e ai loro lacchè locali, o ancora a partiti fondati su logiche aziendali e legati a gruppi di potere solidali con le mafie di ogni genere. Crediamo che tutto ciò sia un dovere civico. Riappropriamoci di uno spazio politico per il cambiamento.
Cosenza in Comune -per un’altra idea di Città